Trekking

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Trekking in Toscana


Le Balze di Castelfranco: il Valdarno dalla preistoria al Rinascimento e i paesaggi di Leonardo da Vinci

Le Balze di Castelfranco: il Valdarno dalla preistoria al Rinascimento e i paesaggi di Leonardo da Vinci

Sentiero Cai 51. Percorso ad anello dell’acqua zolfina e delle fossate.
Visita di Castelfranco e della Pieve di Soffena, affrescata da artisti fiorentini e locali tra cui “lo Scheggia” fratello minore di Masaccio.
Sosta enograstronomica presso la Fattoria di Certignano.
Piantravigne: borgo medievale e vista mozzafiato sulle Balze.
Museo Paleontologico di Montevarchi.
Riserve Naturali della Valle dell’inferno e Bandella, Ponte a Buriano e Penna. Il regno dell’acqua sotto i ponti dell’Acqua Borra, del Romito 2

Riserve Naturali della Valle dell’inferno e Bandella, Ponte a Buriano e Penna. Il regno dell’acqua sotto i ponti dell’Acqua Borra, del Romito 2

Fauna: aironi, gallinelle d’acqua, martin pescatore, germano reale, anatre, uccelli migratori in sosta nella riserva naturale.
Flora: E’ presente un orto botanico a Bandella dove sono conservate le principali specie botaniche della Riserva, un’Aula Verde a Castiglioncello e Capanni di avvistamento; l’accesso a queste strutture è consentito solo con visite guidate.
Arboreto monumentale di Moncioni, collezione ottocentesca di conifere provenienti da tutto il mondo e alcune sequoie, rifugio di scoiattoli, ghiri e varie specie di uccelli.
L'area è situata presso il paese di Moncioni, in Comune di Montevarchi, nei versanti valdarnesi dei Monti del Chianti, ad una quota variabile tra 540 e 568 m s.l.m. L’area protetta è stata istituita per conservare e valorizzare il "Pinetum di Moncioni", una importante collezione ottocentesca di conifere esotiche e non, localizzato nel giardino di una proprietà privata (Villa Gaeta). Si è pertanto costruito nel tempo un arboreto monumentale di grande interesse storico.
http://www.parks.it/z.arboreto.moncioni/
 
 
SENTIERO A

SENTIERO A

Sentiero A: Centro Servizi (Monticello) - capanni d'avvistamento - Pian di Chena
Lunghezza: 2300 metri
Tempo di percorrenza: 0:45 h (oltre al tempo per la sosta ai capanni)
Difficoltà: facile
Lungo il crinale nelle vicinanze del Centro Servizi si ammirano le colline del Valdarno, il massiccio del Pratomagno e la valle dell'Arno; in corrispondenza dell'Ansa di Bandella è possibile osservare, dal ponte omonimo, l'area umida nel suo insieme; provenendo dal Centro Servizi, superato il ponte, con una piccola deviazione di un centinaio di metri, sia sulla sinistra che sulla destra, si accede alle strutture per l'avvistamento dell'avifauna; dai capanni si può proseguire lungo il percorso B.
SENTIERO B

SENTIERO B

Sentiero B: Centro Servizi - capanni d'avvist.o - torrente Ascione - Centro Servizi
Lunghezza: 4000 metri
Tempo di percorrenza: 1:15 h (oltre al tempo per la sosta ai capanni)
Difficoltà: medio\facile
Rappresenta il percorso più completo per osservare la grande varietà di ambienti presenti nella Riserva. Utilizzando il percorso A sino ai capanni di osservazione, è possibile proseguire inoltrandosi per boschi e prati sino ad arrivare al punto panoramico nelle vicinanze di un laghetto artificiale; da qui si possono ammirare i diversi ambienti presenti nell'area e in particolare l'Ansa di Bandella; proseguendo si attraversa il torrente Ascione e si risale verso il Centro Servizi completando così un itinerario particolarmente suggestivo e panoramico.
SENTIERO C

SENTIERO C

Sentiero C: Pian di Chena - torrente Agna - capanni d' avvistamento
Lunghezza: 2000 metri
Tempo di percorrenza: 0:45 h (oltre al tempo per la sosta ai capanni)
Difficoltà: medio\facile
E' il percorso che permette di scoprire i boschi della Riserva, attraversando fitti querceti si giunge in prossimità del torrente Agna nel punto di confluenza con l'Arno, da cui si prosegue sino al punto di osservazione panoramico che permette di osservare i ripidi versanti incisi dall'Arno ricchi di vegetazione; attraverso il sentiero che costeggia i coltivi si raggiunge l'itinerario A e si prosegue verso i capanni per poi ritornare per la strada principale sino a Pian di Chena.
Grande Escursione delle riserve dell’Arno

Grande Escursione delle riserve dell’Arno

Percorso suggestivo tra boschi e cascate (Acqua borra, Bandella , Ponte Romito, antichi nuclei fortificati di Rondine e Penna, Ponte a Buriano
Lunghezza: 7 km e 800 m
Tempo di percorrenza: 3 h
Difficoltà:
In località “Acqua Borra”, all’estremità occidentale della Riserva, si origina o termina, a seconda della direzione di marcia, il sentiero della Grande Escursione dell’Arno (GERDA), che toccando Bandella e il Ponte Romito, prosegue fino alla Riserva Naturale di Ponte Buriano e Penna. La GERDA attraversa tutti i punti e gli ambienti di maggiore interesse posti su questo lato del fiume e del lago, attraversando anche luoghi spettacolari come le pareti più ripide scavate dalle acque nel corso dei millenni.
Monte Buriano e Penna

Monte Buriano e Penna

Tipologia: Riserva Naturale Provinciale
Superficie: 668 ettari
Altitudine: -
Ambienti: zona umida
Comuni: Arezzo, Laterina e Civitella in Valdichiana
Descrizione: La Riserva di Ponte Buriano e Penna è tra le prime aree protette ad essere state istituite dalla Provincia di Arezzo, con lo scopo di proteggere le numerose specie di uccelli che scelgono questi tratti dell’Arno per la nidificazione, la sosta durante le migrazioni e lo svernamento. Comprende un tratto dell’Arno di circa 7 km, da Ponte Buriano, dove il fiume riceve il Canale Maestro della Chiana proveniente dalla Valdichiana senese, alla diga ENEL di Penna, che ultimata nel 1958, ha determinato l’allagamento di una buona parte della vallata, formando un invaso di circa 10 milioni di metri cubi. Lo sbarramento ha fatto sentire i suoi effetti fino a Ponte Buriano, all’estremità orientale della Riserva, dove nel tratto pianeggiante precedente lo “Stretto dell’Imbuto” l’espansione delle acque ha avuto come risultato l’ampliamento della zona palustre circostante il Canale Maestro, oggi ricoperta da un vasto canneto. Qui sono ancora visibili i resti del Mulino dell’Imbuto, costruito dai Monaci della Badia di S. Trinità dell’Alpi sfruttando la particolare morfologia della valle. Il Mulino è solo uno dei numerosi segni lasciati dall’uomo in questo tratto dell’Arno, punto di passaggio importantissimo fin dall’epoca romana che si è mantenuto tale per tutto il Medio Evo, periodo in cui fu costruito il Ponte Buriano. Lungo l’Arno, meritano una visita gli antichi nuclei fortificati di Penna, Rondine e Monte Sopra Rondine, la cui posizione, scelta in passato per motivi strategici, offre oggi bei panorami sul fiume e la zona umida. Attorno alla Riserva, a protezione dell’area umida e per ampliare l’area di tutela della fauna ed in particolare dell’avifauna, è stata creata un’Area Contigua, una fascia di territorio a regolamentazione specifica, con la funzione di “tampone” tra il delicato ambiente fluviale e le aree agricole e urbane circostanti.
Sosta culinaria presso il ristorante la valle dell’Inferno (5 stelle, menu carne o pesce oltre 70 Euro a persona).
Odina – Monte Cocollo – Modine – Gorgiti – Rocca Ricciarda 3

Odina – Monte Cocollo – Modine – Gorgiti – Rocca Ricciarda 3


http://www.comune.loro-ciuffenna.ar.it/
Sentieri CAI 33 – 35 – 37 – 21
 
ROCCA RICCIARDA
La rocca una volta conosciuta come Castello della Rocca di Guicciardo e' stata importante roccaforte intorno all'anno 1000 con funzione di dogana tra il Valdarno e il Casentino oltre ad essere un importante crocevia di scambio tra Valdarno, Casentino, Arezzo e Firenze.
 
CASTELLO MEDIEVALE
Il borgo medievale di Loro Ciuffenna è collegato a Rocca Ricciarda da una ripida strada. La salita termina dove un tempo sorgeva il castello, noto fin dal 1191, del quale rimangono i ruderi sul versante verso il Pratomagno. Intorno al XII secolo il signore Guicciardo da Loro del casato degli Ubertini amava soggiornare nel maniero di Rocca Guicciarda (Rocca Ricciarda). La fortezza fu proprietà dei Conti Guidi e poi della famiglia Ricasoli. I suoi resti, riportati in luce dagli scavi condotti dall’Università di Firenze, costituiscono il parco archeologico della rocca.
Sosta culinaria: trattoria la Rocca.
Odina – Monte Cocollo – Uliveto – Querceto – Loro Ciuffenna 4

Odina – Monte Cocollo – Uliveto – Querceto – Loro Ciuffenna 4

Sentiero CAI 33

Oliveto: Posto nel territorio del castello di Cocollo, è un piccolo villaggio di case di pietra, bellissimo. Vi si trova una cappellina con su di una pietra scolpita la data 1629. Nelle vicinanze si possono vedere nel colle delle grotte naturali, qui chiamate buche delle Fate a somiglianza di quanto avviene anche in altri luoghi -ricordiamo le domus de Janas (appunto case di fate) in Sardegna, o la buca delle Fate sulla costa fra Populonia e Piombino, davanti all'isola d'Elba-; sul lato opposto del colle, sotto il “Salto alla lepre” in località "Fonte alle Fate", si manifesta un uguale fenomeno: donde la voce popolare, non controllata, secondo la quale esisterebbero lunghe gallerie attraverso il colle.
La visita richiede 10-15 minuti.
 
Querceto:
Gruppo di case alle pendici del monte Cocollo, la sua chiesa di Santa Maria a Querceto raccoglieva i popoli dei villaggi posti nel territorio di quel castello -Oliveto, Odina, Modine-, fino alla metà del XVII secolo, quando la sua importanza cominciò a diminuire. Attualmente si presenta con una facciata in pietra serena che appare ricostruita come la parte absidale -e comunque è stata restaurata di recente-, mentre il corpo della chiesa sembra di più remota epoca. Orientata approssimativamente in senso est-ovest, ha però la facciata volta ad oriente. All'interno si trova una tavola con un dipinto di scuola fiorentina del XV secolo, rappresentante la Madonna con Bambino in collo. Alla parete meridionale è addossato l'ampio edificio della canonica.
La visita richiede 10-15 minuti. E' necessario prendere accordi con il parroco di Loro Ciuffenna.
Anello di Rocca Ricciarda 5

Anello di Rocca Ricciarda 5

Si tratta di un circuito ad anello di 15 km che si percorre in senso orario con un dislivello in salita di 830 metri.
Tempo complessivo: 4,30 - 5.00 ore.
L'escursione inizia a Rocca Ricciarda - m 950 s.l.m. (qui termina la strada asfaltata proveniente da Loro Ciuffenna).
Dal piccolo borgo si prende il sentiero CAI 21 in direzione del Pratomagno e si prende a salire per bellissimo castagneto fino a quota 1247 dove si incrocia una larga sterrata che si prende a destra in lunga discesa - direzione San Clemente in Valle (oggi 40 abitanti, un secolo fa erano 400).
Qui si ritrova il segnavia 21 che conduce al piccolo borgo medievale Poggio di Loro.
Il sentiero si trasforma in una stradella (un tratto lastricato ne rivela l'indubbia origine medievale) che in continua ma non ripida salita riconduce a Rocca Ricciarda passando per il vecchio cimitero, e di nuovo davanti al mulino sul torrente Ciuffenna.
A un tratto un affaccio sulla valle percorsa dal Ciuffenna.
In lontananza il Valdarno e ancora più lontani i Monti del Chianti.
Quanto a segnali se ne trovano in abbondanza: oltre a quelli classici del CAI biancorossi, si trovano anche quelli "patriottici" biancorossoverdi. nonchè quelli biancoverdiazzurri. Quindi - per orientarsi occorre una cartina 1:25.000 e una bussola o un GPS e ricordarsi di seguire il classico sentiero CAI n° 21.